01/03/2022
“Cocchi takeover” – Radici
Giovedì 10 marzo al bar “Radici” di Asti (vicolo Giovanni Battista Giuliani 4/6) si svolgerà, a partire dalle 18, la serata “Cocchi Takeover”: 130 anni di storia Cocchi, tra cocktail e abbinamenti gastronomici, dall’aperitivo al dopo cena.
I cocktail sono a cura di Radici (Sebastiano Garante e Angelo Cafagna), mentre i piatti sono ideati e preparati dallo chef Romeo Morelli.
I cocktail:
1891 – Cocchi Dopo Teatro Vermouth Amaro, Scotch Whisky, Infuso agli amaretti, Sciroppo di pere abate, Bitter al Cioccolato, Pera essiccata al cioccolato
L’anno in cui tutto iniziò. Il giovane pasticcere fiorentino Giulio Cocchi scese dal treno ad Asti trovando l’amore e la propria vocazione.
Cocchi non lasciò più Asti: vi si stabilì, creò la propria attività, inventò diversi tipi di Vermouth, l’Aperitivo Americano, il suo iconico Barolo Chinato, alcuni distillati e avviò una rinomata produzione di spumanti metodo classico e metodo italiano.
Casa Cocchi de Venezuela – Cocchi Storico Vermouth di Torino, Bitter, Campari infuso al caffè, Sciroppo di ananas grigliato, Rondella di ananas essiccata
Fin dall’inizio del Novecento Cocchi ebbe l’intuizione di far conoscere i suoi spumanti e vini aromatizzati attraverso bar e “filiali di degustazione”: una vera e propria sede di distribuzione era a Caracas, sull’onda del successo dei prodotti Cocchi nel paese sudamericano.
Vesper #2 – Cocchi Americano infuso al cardamomo, London Dry Gin, Vodka, Marmellata di Lime, Aria mediterranea
Twist sul famoso cocktail di James Bond, il Vesper Martini, che nel 2010 portò l’attenzione della stampa d’oltreoceano – dal Washington Post e al New York Times – sull’aperitivo Americano Cocchi. L’Americano Bianco, nato come aperitivo di Asti da bere con ghiaccio e soda, viene riscoperto nel mondo della miscelazione e ottiene un successo mondiale.
Questi invece i piatti che accompagneranno la serata:
Asti – Cavolo scottato, farcito di toma e piemontese e finito con fonduta e amaretti sbriciolati
La città di Asti, con la sua cultura enologica, rappresentò una svolta fondamentale nella vita di Giulio Cocchi: fu nella città di Asti che il genio di Cocchi trovò il terreno ideale per esprimersi e qui a lungo, per oltre un secolo, furono attivi gli stabilimenti di Cocchi.
Asmara – Pita bread servita con ragù di agnello e ragù di verdure con pollo al curry, salsa alle spezie e una battuta di Fassone Piemontese
I documenti delle esportazioni dimostrano il commercio dei prodotti Cocchi in tutto il mondo già agli inizi del Novecento. Nel 1938 ad Asmara, in Eritrea, fu Federico, il maggiore dei figli di Giulio Cocchi, ad aprire un Bar Cocchi che divenne in breve centro della vita sociale e del consumo di vermouth e vini piemontesi.
Caracas – Pulled pork servito caldo con peperoncino fresco, salsa di cacao e Barolo Chinato Cocchi
È dedicato alla capitale venezuelana, che ospitò la Casa Cocchi de Venezuela, fondata da Federico Cocchi.
Monferrato – Bunet morbido e ristretto al Vermouth Dopo Teatro Cocchi
Dulcis in fundo, questo nuovo passaggio nella storia di Cocchi: dal 1978 il controllo dell’azienda è passato in capo alla famiglia Bava, viticoltori di Monferrato e Langa.
Non mancheranno le bollicine di Alta Langa, l’altra anima di Cocchi.